Vademecum agli imprenditori per gestire l’emergenza Coronavirus aggiornato con le disposizioni di cui al D.L. n.18 del 17/03/2020.

 

Gentile cliente dello Studio Di Paolo & Partners,

abbiamo pensato in questo momento di difficoltà ed anche di incertezza sulle interpretazioni della moltitudine di norme susseguitesi nel tempo, ed alla luce anche dell’ultimo decreto legge in G.U. il 17/03/2019, di fornirVi, a supporto delle scelte che siete chiamati a fare con sollecitudine, un nostro VADEMECUM. Oltre alle persone anche la Vostra Azienda va protetta subito dall’emergenza, con misure adeguate. Non ci sono ricette valide per tutti, dipende dalle dimensioni e dal settore in cui si opera, tuttavia la tecnica dello struzzo non paga. Ogni imprenditore in questo momento deve porsi subito il problema di come affrontare le prossime settimane, i prossimi mesi: mettersi a tavolino, approfittando del rallentamento operativo, per studiare e programmare, magari in videoconferenza con tutti i vertici aziendali ed i consulenti, sviluppando un “risk assessment”, come dicono gli inglesi: una valutazione dei rischi aziendali prevedendo delle possibili soluzioni in ogni ambito, per poi redigere un report dinamico aggiornato su: dipendenti; settore produttivo, settore commerciale/vendite e finanza aziendale. Per questo motivo abbiamo ritenuto doveroso, noi dello Studio Di Paolo & Partners, di non sospendere anzi intensificare la nostra attività, anche con ingresso a breve di nuove figure professionali in qualità di partners, ed è per questo che vi inviamo il presente vademecum, chiarendo inoltre che per chi avesse bisogno di ulteriori informazioni o approfondimenti o avesse esigenza di avere assistenza consulenziale personalizzata e più specialistica, da effettuare con il nostro diretto intervento, potrà contattarci a mezzo mail all’indirizzo v.dipaolo@dipaolovincenzo.it o al num. 081.850.72.81.

 

  1. In merito alla sicurezza sanitaria.

 

In primis si chiarisce che tale esigenza vale subito per le attività non sospese, anche se i consigli saranno recepiti anche dalle altre alla ripresa che ci auguriamo potrà avvenire nel più breve tempo possibile. Va quindi messa in sicurezza l’azienda da un punto di vista sanitario. Le misure preventive per ridurre le probabilità di contagio da Covid-19 in un luogo di lavoro non sono dissimili da quelle adottate nei confronti della popolazione generale. Ma in questo difficile contesto, in cui si assiste a una proliferazione incontrollata di informazioni, riteniamo che tra i compiti più importanti e utili del datore di lavoro ci sia quello di fornire ai propri lavoratori una corretta informazione, che consenta di lavorare in sicurezza garantendo condizioni adeguate anche in un periodo di emergenza come questo. Vi segnaliamo il vademecum messo a punto dal Servizio Prevenzione collettiva e sanità pubblica della Regione Emilia-Romagna. Il documento, disponibile anche on line sul sito della Regione Emilia-Romagna, illustra i percorsi ufficiali individuati dalle istituzioni, le modalità di comportamento per ridurre il rischio di contagio, tra cui il ricorso a modalità di lavoro telematiche per ridurre gli afflussi di persone, le misure di sicurezza da adottare o già adottate in azienda. In alternativa consultare il dossier di Ipsoa dal titolo: Coronavirus cosa devono fare imprese e professionisti del 06 marzo 2020

 

Si evidenzia in merito che l’art. 64 del DL. ha stabilito un credito di imposta del 50% delle spese di sanificazione sostenute nel 2020 fino ad un massimo di 20.000 euro (fondo dotazione 50 milioni nazionale).

 

 

  1. In merito alle scelte da effettuare sui dipendenti:

 

Per le attività non sospese:

 

  1. bisogna domandarsi come metterli al sicuro dai contagi, capire ad es. se con un 30/40% o altra percentuale della forza lavoro malata o a casa l’azienda può operare senza danni, quali sono i processi essenziali da sostenere, capire se le figure chiave in caso di quarantena possano trovare dei sostituti, o in alternativa proteggerle promuovendo il loro lavoro in circostanze o ambiente che limita le probabilità di contagio. Bisogna inoltre domandarsi se non sia il caso di procedere subito ad una formazione in tal senso per creare sostituti a coloro che si dovessero ammalare;

 

  1. Bisogna decidere se e quanti dipendenti sospendere dal lavoro e di quali reparti. In ciò. Prima di prendere decisioni affrettate, vi invitiamo, per coloro che non hanno un controllo di gestione interno o un monitoraggio, a consultare il nostro studio per un supporto sulla conseguenza economico-finanziaria di alcune scelte, sui costi fissi che restano etc

 

  1. Si chiarisce che in base all’art. 46 del DL . fino alla decorrenza di 60 giorni dalla entrata in vigore del DL ( quindi fino al 16 maggio) i datori di lavoro NON POSSONO LICENZIARE OVVERO RECEDERE DAL CONTRATTO PER GIUSTIFICATO MOTIVO OGGETTIVO. Inoltre sono sospesi per 60 giorni i termini per impugnare licenziamenti avviati dopo il 23 febbraio.  

 

           Per le attività sospese:

  1. Per le attività per cui è stato disposto un ordine di cessazione temporanea dell’attività si segnala, oltre al credito di imposta relativo al canone di locazione del mese di marzo ed oltre alla sospensione di tasse ed imposte di cui si dirà in seguito, la possibilità di attivare la cassa integrazione in deroga al fine di azzerare temporaneamente il costo del lavoro.

Con tale istituto, previsto dall’art. 22 del decreto Cura Italia ed aperto a tutti i datori di lavoro del settore privato, l’azienda viene alleggerita del costo dei dipendenti (contribuzione figurativa e relativi oneri accessori) per la durata della sospensione dell’attività e comunque per un periodo non superiore a nove settimane. Tale costo del lavoro per effetto dell’ammortizzatore sociale su indicato sarà completamente a carico dell’INPS. In relazione alle specifiche tecniche ed alle modalità attuative per la richiesta della cassa integrazione in deroga vi invitiamo a contattare i vostri Consulenti del Lavoro.

 

 

  1. In merito alla produzione:

 

  1. Attuare il massimo utilizzo da parte delle imprese di modalità di lavoro agile per le attività che possono essere svolte al proprio domicilio o in modalità a distanza;

 

  1. Sospendere le attività dei reparti aziendali non indispensabili e di quelli in cui non sia possibile rispettare la distanza interpersonale di un metro come principale misura di contenimento;

 

  1. Ricorrere agli ammortizzatori sociali (cassa integrazione in deroga Fis etc per 9 settimane) o in alternativa incentivare ferie e i congedi retribuiti per i dipendenti nonché gli altri strumenti previsti dalla contrattazione collettiva;

 

  1. individuare i punti di debolezza negli acquisti: chiedersi se i fornitori attuali sono in aree a maggiore rischio e se posso trovare dei sostituti;

 

 

  1. In merito alle vendite:

 

  1. occorre fare un budget suddividendo i clienti per aree geografiche e cercando di capire le dinamiche di diffusione del virus;

 

  1. impedire le visite degli agenti nei focolai attivi;

 

  1. cercare anche di intuire se sia il caso di potenziare altri ambiti, come ad es. le vendite on line che potrebbero costituire un valido canale alternativo; 

 

  1. In merito agli aspetti finanziari/liquidità:

 

  1. Verificare la sostenibilità finanziaria dei debiti aziendali in ottica prospettica (almeno 6 mesi). Per tale verifica uno strumento utilizzato è il DSCR (Debt Service Coverege Ratio) ovvero il rapporto tra flussi di cassa della gestione caratteristica meno le tasse e flusso in uscita per remunerare i finanziamenti (quote capitale più interessi) . Il primo grande sacrificio è raggiungere un flusso di cassa positivo tra entrate ed uscite della gestione caratteristica. Il DSCR in sintesi deve essere (o diventare dopo le manovre stabilite) positivo e superiore ad 1;

 

  1. Nelle entrate tener conto delle postergazioni di pagamenti da parte dei clienti ed il calo presunto percentuale del fatturato. E’ urgente pianificare una previsione delle riscossioni, tenendo conto del possibile calo in funzione del comportamento dei consumatori e dei clienti in funzione delle zone geografiche;

 

  1. In merito alle uscite tener conto sia delle eventuali postergazioni ottenute dai fornitori, che dei minori costi per fattori produttivi ed attività ridotti o sospesi (dipendenti in cassa integrazione, materie prime, servizi, moratorie di finanziamenti etc). Inoltre tener conto delle postergazioni, sospensioni e delle agevolazioni nel campo delle imposte, dei tributi (anche locali) e dei contributi di cui si dirà meglio di seguito al punto 6.;

 

  1. Occorre inoltre tener presente che per le attività chiuse dal decreto dell’11 marzo è riconosciuto all’art. 65 del D.L. un CREDITO D’IMPOSTA DEL 60% DEL CANONE DI LOCAZIONE DI MARZO per immobili C1.

 

  1. NEL CASO EMERGANO DOPO QUESTA ANALISI CRISI DI LIQUIDITA’ PRESENTI O FUTURE, per contrastarle, alle micro, piccole e medie imprese, il Decreto Cura Italia ha reso possibile l’avvalersi delle seguenti misure a sostegno:

 

  • All’art. 49 la possibilità di richiedere per 9 mesi dal 18/03/2020 finanziamenti garantiti da Fondo di Garanzia PMI (garanzia 80% per finanziamenti fino a 1.500.000 euro ad impresa);
  • La possibilità di rinegoziare i debiti con l’ottenimento di un maggior debito del 10% minimo garantiti sempre dal Fondo di Garanzia;
  • Sempre all’art. 49 lett. i) per operazioni di investimento immobiliare nel settore turistico-alberghiero la garanzia del fondo cumulata ad altre garanzie per finanziamenti superiori ad euro 500.000 e per una durata superiore a 10 anni;
  • All’art. 56 proroga al 30 settembre 2020 della restituzione prestiti non rateali con scadenza anteriore al 30 settembre, alle medesime condizioni contrattuali;
  • Sempre all’art. 56 sospensione del pagamento delle rate di mutuo e degli altri finanziamenti a rimborso rateale fino al 30 settembre 2020;
  • E’ fatto inoltre espresso divieto per gli istituti finanziari disporre la revoca dei prestiti accordati e delle aperture di credito antecedenti la data del 29 febbraio 2020. Tali importi accordati non possono essere revocati (sia per la parte utilizzata che per la parte non utilizzata) fino al 30 settembre 2020.

Le misure su indicate dell’art. 56 possono essere richieste mediante autocertificazione ai sensi dell’art. 47 DPR 445/2000 con cui l’impresa dichiara di aver subito in via temporanea carenza di liquidità quale conseguenza diretta della diffusione del l’epidemia da COVID 19.

La categoria delle microimprese delle piccole e medie imprese destinatarie di tali misure agevolative è composta dalle imprese che occupano meno di 250 persone, il cui fatturato non supera i 50 milioni di euro oppure il cui totale di bilancio non supera i 43 milioni di euro.

Si evidenzia inoltre che possono beneficiare delle misure agevolative su indicate le imprese le cui esposizioni debitorie non sono classificate come esposizioni creditizie deteriorate.

 

In merito vi suggeriamo di valutare prima le necessità ed opportunità da cogliere, eventualmente anche con la ns. collaborazione, poi di coinvolgere la Banca con atteggiamento trasparente e collaborativo presentando istanza corredata da fascicolo completo di documentazione.

 

  1. In merito alle tasse, imposte e contributi

 

  1. In merito alle tasse, imposte e contributi tener conto dell’effetto finanziario in termini di minori pagamenti in base alle sospensioni dei versamenti fiscali e contributivi previsti dal decretone ovvero:

 

d1. per le imprese turistico-ricettive, per le agenzie di viaggio e turismo, per i tour operator e per tutte le attività elencate all’art.61 del D.L. (bar, pub, pasticcerie, ristorazione, gelaterie, musei, teatri, guide turistiche, asili nido etc etc,  per le quali era stata disposta la chiusura obbligatoria) tener conto della sospensione, disposta dall’art. 61 del DL, dei versamenti delle ritenute (sul reddito da lavoro dipendente e non da lavoro autonomo), dei contributi previdenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria. Pertanto i versamenti con scadenze dal 15 marzo al 30 aprile sono rinviati al 31 maggio ed i versamenti iva scadenti nel solo mese di marzo sono rinviati al 31 maggio in unica soluzione o in 5 rate mensili senza interessi;

 

d2. Per tutti gli altri soggetti (per i quali non è stata disposta dall’art. 62 la chiusura obbligatoria) con volume affari non superiore a 2 milioni annui sono sospesi i versamenti ricadenti nel periodo compreso tra l’8 marzo ed il 31 marzo delle ritenute alla fonte, dell’IVA, dei contributi previdenziali ed assistenziali, con versamento da farsi entro il 31 maggio in unica soluzione o in 5 rate mensili senza interessi;

 

d3 Per tutti invece sono sospesi con l’art. 68 i termini dei versamenti compresi tra l’8 marzo ed il 31 maggio derivanti da cartelle di pagamento emesse dagli Agenti della Riscossione. Il pagamento avverrà entro il 30 giugno;

 

d4. E’ differito al 31 maggio il termine per la rata della Rottamazione ter scadente il 28 febbraio ed il termine per la rata del saldo e stralcio con scadenza 31 marzo;

 

d4. Per i soggetti con ricavi non superiori a 400.000 euro senza dipendenti (professionisti, agenti, intermediari, procacciatori etc) per il periodo dal 17 marzo al 31 marzo 2020 i ricavi non saranno assoggettati alle ritenute d’acconto da parte dei sostituti d’imposta. I detti percettori dei ricavi però dovranno con autocertificazione garantire il sostituto d’imposta formalmente del possesso dei requisiti ed effettuare in seguito il versamento entro il 31 maggio 2020 o in 5 rate mensili senza interessi.  

 

 

  1. In merito ai contratti:

 

Valutare, in accordo con i vs legali, l’introduzione di clausole di forza maggiore, ovvero clausole contrattuali, che vi proteggano quando vs inadempimenti futuri (ad esempio di consegna o ultimazione) siano ascrivibili a cause di forza maggiore non dipendenti da vs volontà.

 

 

Per ulteriori approfondimenti sulle disposizioni normative potete consultare le circolari e le normative sulla sezione NEWS del nostro sito https://dipaolovincenzo.it/ In mancanza potete contattarci a mezzo mail o telefono.

Con l’augurio che questa emergenza coronavirus termini quanto prima e che in ogni caso costituisca per l’imprenditore almeno un’occasione per analizzare e conoscere meglio la propria struttura organizzativa, per accelerare il processo di digitalizzazione, nonché per perfezionare, anche tramite l’implementazione delle più opportune policy, la propria reattività rispetto agli eventi imprevisti, vi porgiamo

                                                                                                   cordiali saluti.  


N.B. I contenuti della presente hanno carattere esclusivamente di aggiornamento e non hanno carattere esaustivo, né possono essere intese come espressione di parere, indicazione o presupposto vincolante.